RISVEGLIARE E COLTIVARE L'ESPRESSIONE DEI TRE MONDI:
PENSIERO, EMOZIONE E CORPO
     
         
           
                             
               
                             
                   
                                 
RISVEGLIARE E COLTIVARE L'ESPRESSIONE DEI TRE MONDI:
PENSIERO, EMOZIONE E CORPO

La mia opinione: a Bali, gli attori si comportano come dei servitori. Servono una storia (o qualcos'altro) che deve essere raccontata (onorata). Devono considerare la storia più importante, più interessante, superiore a loro stessi; la storia ha già una vita propria. La storia ingloba meglio la conoscenza, la saggezza; è un cammino naturale (visibile o invisibile, comprensibile o incomprensibile) da seguire. Gli attori devono mettere in gioco tutte le loro risorse allo scopo di rivelare questa vita (questo mistero). Il lavoro consiste nel risvegliare, coltivare e unificare l'espressione dei tre mondi (corpo, emozione e pensiero) allo scopo di ottenere un'espressione totale che si raggiunge attraverso un approccio profondo, intellettuale-scientifico e allo stesso tempo intuitivo; analitico e globale.

Il campo di esplorazione comprende 21 possibilità di lavoro:

1. Il Penchak Silat o Silat (arte marziale indonesiana = l'arte del sopravvivere). Per questa disciplina è preferibile una tenuta completamente bianca (pantalone e t-shirt bianchi).
2. Il Tai Chi: sequenze di movimenti che conducono alla coscienza dell'articolazione fisica e dell'energia: chi.
3. Il Chi Kung: esercizi fisici e mentali che sviluppano la coscienza delle energie più preziose e sottili fra quelle che ci animano.
4. KO DOUn lavoro con le percussioni ispirato al (la "via del tamburo" giapponese) per esercitare il senso del ritmo, la forza e la resistenza: le vie dei Tre Mondi. (Lo strumento del Ko Do viene costruito sul posto).
5. Lo Yoga: mantenere delle posizioni statiche, per sviluppare quella sensibilità che permette di percepire l'impulso interiore che porta un attore all'azione e alla realizzazione.
6. Il Pranayama: esercizi di respirazione, inspirazione ed espirazione dell'energia (allo scopo di percepire e sperimentare le differenti qualità delle energie)
7. Esercizi di salute taoisti: un lavoro che coinvolge l'immagine, il movimento, le emozioni, il suono e l'attività mentale.
8. Il lavoro col bastone (Tongkat): gli attori apprendono la manipolazione del bastone e si esercitano ripetendo alcuni esercizi precisi. La tecnica del bastone è ispirata all'arte marziale, ma viene utilizzata per diversi scopi: esercizi di riscaldamento, esercizi di gruppo e per sviluppare nell'attore lo stato d'animo dell'"essere pronto a seguire" (seguire, per un attore, significa dare vita a un personaggio o a una storia). I partecipanti sono invitati a portare con loro un bastone di 35 mm di diametro e un'altezza pari a quella che separa i piedi dalle sopracciglia (al terzo occhio).
9. Lavoro con le maschere, a partire dalla musica-percussioni, dagli oggetti, dalle storie che saranno raccontate individualmente e in gruppo. A questo proposito è consigliato di portare oggetti, maschere e strumenti musicali.
10. Lavoro sullo strumento musicale o a percussione.
11. Lavoro sugli oggetti (o sugli accessori), intesi come strumenti d'espressione o come accessori per raccontare una storia.
12. Improvvisazione.
13. Un lavoro di gruppo e sul gruppo: ci si volge verso il centro, il punto in cui si concentra l'essenza dell'interesse comune di tutti i componenti del gruppo, per conoscere "quella cosa misteriosa e magica che ci lega insieme"; si dà inizio alla storia che in seguito verrà condivisa con il pubblico. La narrazione della storia chiama in causa ognuno dei partecipanti: gli attori restano aperti, pronti, sinceri, essenziali, quindi semplici e diretti. La comprensione, in senso teatrale, è un'azione fisica (con o senza accessori) fatta di emozione e comprensione intellettuale.
14. Kéchak: originaria di Bali, questa danza di trance sacra nasce come un coro vocale al quale partecipano tutti gli abitanti di un villaggio allo scopo di allontanare le epidemie mortali, le energie negative/distruttive, i disastri naturali che mettono a rischio la vita dell'uomo, degli animali e delle piante. Questa danza permette agli attori di lavorare sulla propria voce, sul ritmo collettivo, sulla coscienza e l'energia del gruppo. Questo è un lavoro sull'armonizzazione, il risveglio dell'energia cosmica del gruppo finalizzata alla guarigione.
15. Gli attori si muovono e danzano su delle musiche etniche, cantando canzoni provenienti da differenti paesi.
16. Un lavoro sulle sillabe sacre /suono /voce individuale: trovare, far nascere una sillaba ogni giorno. Una sillaba corrisponde a un suono composto da una vocale (o un dittongo) e da consonanti (da una a quattro). Come per il totem la progressione del lavoro di composizione del suono si sviluppa in maniera tale che il lavoro-composizione-suono del primo giorno dia nascita alla sillaba del secondo giorno e la realtà del secondo giorno dia la nascita alla sillaba del terzo giorno, etc.
17. meditare su delle frasi brevi che sono da considerare come un cristallo del pensiero, il frutto della contemplazione. Riflettere e scambiare delle opinioni, discuterne in gruppo, tutte queste attività sono il luogo in cui il pensiero può essere coltivato ed "allenato" al fine di creare un linguaggio teatrale comune.
18. Ascoltare delle storie che sono raccontate dai partecipanti o da me stesso e che daranno vita, in seguito, a improvvisazioni. Si parte dalla ricerca di un linguaggio comune da costruire ed esplorare insieme. Dare vita a una storia consiste nel trovare insieme quell'impulso, interno alla storia, che nasce all'interno di noi stessi; in questo lavoro si sperimenta la "condivisione del cuore".
19. Lavoro sul "totem". Un totem è una composizione materiale che si sviluppa aggiungendovi ogni giorno qualcosa. Può essere personale o collettivo, e può trovare la sua origine o venire ispirato da un luogo o da un'idea che ha bisogno di oggetti per realizzarsi fisicamente/materialmente. Il Totem viene presentato e visitato l'ultimo giorno dello stage.
20. Dischetto: Quando lo spirito di un totem si concentra su un foglio di carta diventa un'immagine, un disegno che si sviluppa giorno dopo giorno, aggiungendo quotidianamente una forma o una linea di colore. Questo lavoro prende il nome di "Disco Rigido" dell'identità personale o Dischetto (floppy disk).
21. Un'introduzione al senso del rituale e del sacro, onorando gli strumenti di lavoro, il luogo in cui si lavora e l'ambiente che ci circonda. Il luogo di lavoro (DO JO/MARGA PURA) è considerato come un luogo in cui si coltiva una maniera di vivere/un cammino della Via. Ognuno prende parte alla cura e alla preparazione del luogo, cosa che sviluppa il lavoro di gruppo e il senso di responsabilità.

Se il teatro è il "diamante della vita", allora il suo scopo dovrebbe essere quello di cristallizzare l'esperienza/la storia/la realtà nell'espressione, risvegliando e coltivando appunto l'espressione dei "Tre Mondi" (corpo, emozione e pensiero), seguendo la via dell'armonia con la natura e adattandosi alle necessità dello spazio, del tempo e dell'ambiente/situazione.

Un attore deve essere in buona salute, equilibrato e sensibile, per essere in grado di animare la storia (che lo anima) e di offrire al pubblico, che è venuto per condividere, la rappresentazione autentica della storia.

Brahman significa l'Essere supremo imperituro. Il dominio del Sé è l'essenza libera e perfettamente chiara di tutto l'essere. "Agire" significa Essere sulla via della manifestazione di quel processo creativo che conduce all'essere, all'esistenza. (Ispirato dalla Bhagavad Gita, canto VIII, 3)

Tapa Sudana, Montreuil, 25 ottobre 2003. Traduzione: Giulio Ferretto