Risposta Matteo
caro paolo,
sono arrivato alla fine della elucubrazione, senza fatica. Dal palco
scenico alla scrittura la passione è la stessa. Sei un grande.
Se vai anche a vedere "Fahrenheit 11/9" ne scrivi altri due.
Cambiare il mondo dovrebbe essere possibile, ma non so bene ancora come.
Vado sul pratico. Il consumo critico è roba buona. Bisogna vivere
il boicottaggio alle multinazionali in modo sistematico ma bisogna trovare
una tranquilla fermezza in quello che fai, che è la maggior garanzia
di continuità nei secoli dei secoli per te e per i tuoi futuri
figli. Se lo fai in modo incazzato rischi che dopo un po' qualcosa scoppia.
Boicottare Mac donald, Panorama, Auchan, Block buster etc etc. è
giusto ma occorre considerare e apprezzare e lodare anche l'alta funzione
sociale che codesti locali svolgono: cessi puliti e spaziosi, a volte
anche profumati. Consumo critico. Le botteghe eque e solidali non sono
ancora al livello di offrire un sistema veramente alternativo per il
consumo di tutto. A parte il te e il caffè non è che puoi
fare tante cose...però ho trovato che la Coop ha in qualche modo
gli stessi principi. Molti prodotti provengono da cooperative italiane,
dove c'è gente con famiglia che lavora. Io ne ho visitate molte
e ho trovato una certa vicinanza all'uomo prima che al prodotto. La
questione "no pubblicità= no multinazionale= no sfruttamento"
mi sembra semplicistica anche a me. Un tempo compravo dai discount,
perchè dicevo che ci sono prodotti senza pubblicità. Poi
ho visto che la qualità fa schifo: se un pollo o un petto di
tacchino fa schifo pensa a quell'animale come è "vissuto".
A volte le cose costano poco perchè vengono curate male o la
manodopera è mal pagata. E allora è pericoloso ugualmente.
Sono convinto che sia possibile trovare un modo per vivere "fuori
dal sistema" ma non so bene come, mi sto ancora sforzando di capire.
Sarebbe bello poter fare un GAS (Gruppo di acquisto solidale) però
non so come funziona. Se lo sai, proponi e organizziamoci. Tra i miei
(e avolte anche di Roberta) ideali ci sarebbe quello di fare una comunità
di famiglie, che vivono insieme. E' una proposta molto alternativa.
Guardati il sito di ACF (http://www.unpattotranoi.it/acfstruttura.htm):
anche loro hanno vissuto anni in Africa e poi per rifiutare la società
in cui sono tornati hanno inventato questa soluzione. Famiglie che vivono
insieme e condividono parti della vita, della giornata, delle strutture
in cui stanno, fanno opere sociali e sono persone libere.
Vabbè, per ora è tutto. Dovevo rispondere.
Ciao Matteo