Mastro Scannavino
Amici, conoscenti, gente che non conosco ma che sfortunatamente/fortunatamente
sono capitati su questa pagina sappiate che QUESTA è una "mail
di sfogo".
Cominciamo dal principio, ho appena visto il film "The Corporation",
film documentario sulle imprese che gestiscono i grandi capitali economici
e con essi influiscono sulle vite delle persone e del pianeta.
Non darò giudizi estetici sul film, non ne farò riassunti
o critiche, mi piacerebbe solamente che ognuno di voi lo vedesse per
poterlo criticare assieme, per poterlo analizzare obbiettivamente, per
averlo come punto comune di partenza per una riflessione personale e
allo stesso tempo globale.
Io posso dirlo sin da ora lo trovato istruttivo, sicuramente schierato
ma utile a dare voce all'altro estremo della cultura, se non sbaglio
la chiamano Informazione alternativa.
Vedere questo film mi ha fatto arrabbiare e quando sono arrabbiato ho
voglia di sfogarmi e avendone la possibilità ho scelto di sfogarmi
con chi ha voglia di leggermi a questo punto della mail "lettore"
puoi scegliere, assistere al mio sfogo o no:
Questo per me è un periodo di forte riflessione perchè
nella mia vita sono accadute due cose importanti.
La prima è la tournè dei ragazzi mozambicani, averli seguiti
per due settimane mi ha dato modo di allontanarmi da Roma e dalle mie
abitudini, di trovarmi a "inco/sco-ntrarmi" con la cultura
mozambicana.
La seconda il convegno dei clown dottori, il mio lavoro/missione che
sotto gli occhi dei riflettori rischia di cadere in mano a persone che
forse curano più il proprio interesse che quello della causa.
Il film The corporation è stata la scintilla che ha fatto scoppiare
il composto nitroglicerinico che sedimentava in questi giorni all'interno
del mio filiforme corpo e della mia testa.
Fare discorsi sul sociale, sull'ambiente, sulla globalizzazione porta
quasi immediatamente ad essere retorici, "stiamo distruggendo il
mondo in maniera egoistica", frasi già sentite troppo spesso
per risultare interessanti. Appena sentite scatta dentro di noi la difesa
immunitaria "COSA ci possiamo fare noi? Mica possiamo andare a
vivere su un isola deserta", questa è la frase che ho sentito
più spesso quando ho messo sul tavolo l'argomento Consumo critico.
Alcune volte però avendo la fortuna di frequentare economisti
mi è capitato di ascoltare un discorso logico e senza pecche
"Una società che produce qualcosa ha lo scopo di vendere
per avere un profitto, un mezzo per vendere è pubblicizzare un
prodotto, d'altronde la pubblicità è l'anima del commercio.
Se il messaggio dell'impresa riesce nel suo intento non possiamo fargliene
una colpa. Il consumatore resta libero di scegliere che tipo di acquisti
fare."
Il film risponde a questo discorso semplicemente affermando con i dati
alla mano che un impresa pur di vendere il suo prodotto MENTE SPUDORATAMENTE,
nasconde il vero, altrimenti non venderebbe.
Se un prodotto non è sano e i test lo confermano si farà
in modo di nascondere i test, di fermare i dissidenti e di pubblicizzare
il prodotto come la cosa più genuina che tu possa trovare nella
vita.
"Come si può sapere la verità? Come si possono comprare
cose e boicottare altre?", queste frasi virgolettate sono le domande
che spesso sento rivolgermi quando parlo con qualcuno di questi argomenti,
effettivamente non ho una risposta assoluta però ho qualche risposta
relativa. Ultimamente mi è capitato di parlare con una persona
che mi ha dato una risposta meravigliosa ai sopracitati dilemmi, se
compri una cosa che non si pubblicizza sei sicuro che non si tratta
di supermegamultinazionale. La risposta che do io è un po' differente,
non credo che nella vita non ci si possa sbagliare, non credo nemmeno
negli estremismi anzi li aborro, credo però che con poco ci si
possa informare, io non ne sapevo molto qualche anno fa ora non so tutto
ma qualcosa si. Credo fermamente che si debba cominciare a camminare
se si vuole arrivare da qualche parte.
"Non credo proprio che sarà la mia spesa a cambiare il mondo."
Altra frase di circostanza, a cui rispondo E' VERO! Non è una
spesa a cambiare il mondo, non è nemmeno un adozione a distanza,
cose che possono sciacquare con acqua fresca la coscienza ma che non
cambiano le cose. Ciò che cambia il mondo è cominciare
a cambiare atteggiamento, andarsi a cercare informazioni alternative,
parlare con la gente di queste cose, essere solidali con un amico e
allo stesso tempo con un estraneo, avere rispetto della propria persona
e del prossimo, non stare con le mani in tasca aspettando che le cose
cambino da sole, essere protagonisti della propria vita, farsi un opinione
propria dopo aver ascoltato tutte le parti, amarsi e amare. Cose che
non mi sono inventato io, non vorrei sbagliarmi ma addirittura credo
ci siano importanti religioni che affermano questo, d'altro canto ci
stanno anche tanti laici a portare avanti teorie con questa linea di
pensiero.
Io credo negli uomini e alle persone che mi dicono "C'è
poco da fare, tanto il mondo è destinato allo sfacelo" io
rispondo, il mondo si è evoluto anche nel bene, la democrazia
fa fatica ad imporsi molto più della dittatura.
Io non mi reputo un intellettuale e questa lettera senza citazioni acculturate,
senza bibliografia ne commenti a fondo pagina è solo una lettera
di sfogo, forse piena di banalità ma io a queste banalità
ci credo e ne sono fiero. Non riesco tutti i giorni ad essere coerente
con le mie idee, a volte cedo mentalmente alle lusinghe delle pubblicità
ma mi impegno, faccio del mio meglio e non mi arrendo.
Ciò che chiamano il lavoro sul sociale e secondo me non solo
argomento per gli addetti ai lavori ma tema d'incontro per tutti.
Ogni tanto ci scordiamo che facciamo parte della società, non
siamo solo dei consumatori ma principalmente dei cittadini di questo
mondo.
Grazie, a te che sei arrivato alla fine di questa elucubrazione mentale,
adesso ti passo la palla. Prendi in mano la tastiera (o carta e penna,
o il telefono) e facci sapere cosa ne pensi, non limitarti a leggere
o a inoltrare, sii protagonista delle tue idee seppur contrarie alle
mie.
Aspetto la tua risposta clicca qui per spedirmi una MAIL
Baci ai pupi gente, Paolo Scannavino.
Risposte: Daniela
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1°
lettera di Mastro Scannavino